Come sono utilizzati dall’Istituto i fondi del 5×1000? Come possono contribuire i cittadini a combattere le neoplasie? Le risposte di Giorgio Roberti (Direttore Generale) e Giuseppe Opocher (Direttore Scientifico)
Ci sono tre volti di pazienti nella Campagna 5×1000 dell’Istituto Oncologico Veneto per il 2019: sono Alessandra, Adriano e Francesca, volti autentici di una vita tornata alla quotidianità dopo un periodo di cura affrontato insieme agli oncologi ed agli operatori sanitari dello IOV-IRCCS. La Campagna 2019 dell’Istituto è incentrata sui loro sguardi, sui loro sorrisi, sul loro ritorno alla vita, agli affetti, alla professione: non messaggi generici, quindi, ma storie reali per dare forza al messaggio “La cura è nella ricerca”, tema che l’Istituto ha scelto per il secondo anno consecutivo come argomento per presentare a tutti i cittadini – anche attraverso la realizzazione di appositi video informativi – l’importanza di sostenere la ricerca in oncologia sviluppata presso lo IOV-IRCCS.
«In questo periodo in cui i cittadini sono chiamati a scegliere i soggetti verso cui devolvere il proprio 5×1000, abbiamo deciso di dare un volto preciso al nostro lavoro e alle speranze di tanti cittadini, pazienti e famiglie – dichiara Giorgio Roberti, Direttore Generale dell’Istituto Oncologico Veneto – Noi crediamo che la ricerca scientifica in oncologia sia la prima e più importante arma nella lotta alle neoplasie e sappiamo che è oggi particolarmente utile mostrare che ciò che realizza l’Istituto è vicino a tutti, è semplice da comprendere ed è facile da diffondere e condividere. Per questo la nostra Campagna utilizza tutti i media disponibili, sia quelli tradizionali – come stampa e televisione – che quelli digitali e sociali, in modo tale da raggiungere tutti i cittadini, senza distinzione di età e di differenza socio-territoriale».
I volti e i messaggi della campagna 5×1000 dello IOV sono in questi giorni proposti in tutto il Veneto, sui media e negli spazi pubblici, inoltre è attivo un sito web specifico (http://www.5permilleiov.it/) in cui vengono date tutte le informazioni utili. Qui viene inoltre offerta un’interessante tabella indicativa del peso che la devoluzione personale del 5×1000 può avere per la ricerca: chi ha un reddito di 28 mila euro con il suo contributo in sede di denuncia dei redditi può finanziare 3 ore di ricerca; se il reddito è di 75mila euro le ore di ricerca finanziata passano a 7.
Istituito nel 2005 con Legge Regionale, l’Istituto Oncologico Veneto è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, cioè un centro di cura d’eccellenza ed alta specializzazione in cui “cura e ricerca” sono svolte insieme al massimo livello d’eccellenza. Proprio per questa sua vocazione di centro di ricerca lo IOV-IRCCS può accedere ai fondi del 5×1000: per l’ultimo anno fiscale l’Agenzia delle Entrate ha comunicato che i contribuenti hanno offerto il loro sostegno personale con la raccolta di 2.291.000,29 euro grazie alle scelte di 48.640 cittadini (più 20% rispetto all’anno precedente).
Ma come sono stati utilizzati i fondi che i cittadini hanno devoluto all’Istituto? «Durante questi anni – precisa Giuseppe Opocher, Direttore Scientifico dello IOV-IRCCS – abbiamo seguito un preciso piano di investimento che rispondeva all’idea di preparare l’Istituto alle future grandi sfide dell’oncologia. L’aiuto che i cittadini ci hanno voluto donare negli anni è in continua crescita ed è più che raddoppiato negli ultimi anni, rappresentando una manifestazione di apprezzamento del nostro lavoro, segnale che ci carica di responsabilità nel cercare di fare sempre meglio».
«Nello specifico – precisa il Direttore scientifico dell’Istituto – negli ultimi anni, con il programma di oncologia traslazionale, che è quell’approccio che ci consente di trasformare in tempi rapidi la ricerca in terapia per il paziente, abbiamo sostenuto 20 progetti per un totale di 900.000 euro. Con il programma genomica: 18 progetti per un totale di 1.000.000 di euro. Con il programma di immunologia del cancro: 4 progetti per un totale di 1.000.000 euro. Poi abbiamo avviato due anni fa un bando IOV del valore di 1.500.000 euro con cui abbiamo finanziato 6 progetti da 200.000 euro e 8 progetti da 45.000 euro. Nell’insieme si tratta di un corpo davvero importante di attività che senza il contributo dei cittadini sarebbe stato impossibile sostenere».