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APPROVATO IL PROGRAMMA NAZIONALE DELLA RICERCA SANITARIA (PNRS) 2017-2019

APPROVATO IL PROGRAMMA NAZIONALE DELLA RICERCA SANITARIA (PNRS) 2017-2019
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Lo scorso 21 settembre la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano ha approvato il Programma nazionale della ricerca sanitaria (PNRS) 2017-2019, con i relativi modelli di bando (scaricabili in fondo alla pagina).

I progetti di ricerca per il 2017-1209 dovranno avere durata triennale e possedere una forte carica innovativa. Un’apposita sezione è dedicata ai giovani ricercatori, con uno “starting grant” per gli under 35 e progetti per gli “innovatori” under 40.

Il documento definisce che la ricerca di interesse del sistema sanitario è quella traslazionale. Qualsiasi progetto finanziato deve, pertanto, ipotizzare un’applicazione pratica sperimentale in tempi ragionevoli. Ciò cambia gli scenari inerenti alla valutazione: in parallelo ai classici sistemi scientometrici devono essere previsti sistemi di valutazione relativi alla produzione di protocolli e di miglioramento dell’attività clinica. Ne consegue che i progetti devono avere una struttura tale da permettere una valutazione provvisoria per poter giudicare se, in mancanza di risultati preliminari utili e coerenti con i presupposti, gli studi finanziati non debbano essere interrotti e i fondi residui allocati altrove.

A proposito degli IRCCS, il Programma afferma che essi “hanno una funzione di volano dell’applicazione delle conoscenze alla pratica clinica attraverso un percorso di valutazione di percorsi e processi, la costruzione di percorsi diagnostico-terapeutici e di linee guida, la valutazione dei costi e dei processi organizzativi, l’impatto sull’utenza affinché gli interventi sanitari siano corretti e sostenibili. Si tratta di passare da un concetto generico di evidenza scientifica e da un modello di ricerca di trasferimento di fase 1 (quella comunemente definita “bench to bedside”) ad una ricerca di trasferimento di fase 2 per valutare come i risultati scientifici funzionano quando sono applicati nella pratica. Tale approccio dovrebbe diventare un modello culturale di riferimento per tutto il SSN. In tal modo è possibile valutare l’accettabilità, l’efficacia pratica e la costo-efficienza degli interventi in un determinato ambito, oltre che definire le politiche per promuovere un utilizzo corretto degli strumenti diagnostici e terapeutici disponibili. [….] Pertanto è nodale che gli IRCCS nel piano triennale esplicitino, parallelamente alla ricerca, anche la quota (e la modalità) più specifica di ricerca traslazionale e clinica. In particolare verranno valutati in base alla loro capacita di fare rete, secondo gli indicatori che riterranno opportuno evidenziare in tale contesto“.

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