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GLIOBLASTOMA, UN NUOVO STUDIO MONOCENTRICO HA ANALIZZATO LE ALTERAZIONI MOLECOLARI DI OLTRE 400 PAZIENTI

GLIOBLASTOMA, UN NUOVO STUDIO MONOCENTRICO HA ANALIZZATO LE ALTERAZIONI MOLECOLARI DI OLTRE 400 PAZIENTI
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Passo in avanti sul fronte della ricerca scientifica per la cura del glioblastoma, il più comune dei tumori primari al cervello. Un pregevole studio vede come prima firmataria la Dott.ssa Marta Padovan, oncologa del team neuro-oncologico dello IOV guidato dal Dott. Giuseppe Lombardi e dottoranda in oncologia, assegnataria di una borsa di ricerca sostenuta dall’associazione Luca Ometto. Il lavoro, dal titolo “Actionable molecular alterations in newly diagnosed and recurrent IDH1/2 wild-type glioblastoma patients and therapeutic implications: a large mono-institutional experience using extensive next-generation sequencing analysis”, è stato recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista “European Journal of Cancer”.

Lo studio ha analizzato le alterazioni molecolari del DNA delle cellule tumorali di pazienti affetti da glioblastoma attraverso una tecnica chiamata NGS (Next Generation Sequencing). L’eccezionalità è che si tratta del più ampio studio monocentrico che ha analizzato più di 400 pazienti. La ricerca, che ha visto la partecipazione di ricercatori e oncologi appartenenti solo allo IOV, ha consentito di compiere passi avanti nell’identificare le alterazioni molecolari potenzialmente riconducibili alla diagnosi e/o alla recidiva di questa patologia ma soprattutto di analizzare potenziali terapie target, che vanno cioè a colpire determinate mutazioni che possono o meno essere presenti nelle cellule tumorali, la cosiddetta terapia personalizzata.

«Sono stati analizzati 442 campioni di tessuto tumorale e abbiamo riscontrato almeno un’alterazione molecolare in circa metà dei pazienti – spiega la Dott.ssa Padovan – Sebbene la terapia target sia stata utilizzata in solo il 10,5% dei casi, abbiamo avuto un interessante tasso di controllo della malattia e di risposte per specifiche terapie personalizzate come farmaci che vanno a colpire la mutazione BRAF V600E e alterazioni di specifici geni quali ROS1, MET. Ulteriori studi saranno necessari per approfondire l’efficacia di terapie personalizzate in presenza di altre mutazioni genetiche quali FGFR e NTRK nel glioblastoma. Abbiamo quindi dimostrato che la terapia personalizzata può funzionare in presenza di specifiche mutazioni genetiche, ma rimane ancora molto da fare per studiare nuovi marcatori che possano predire l’efficacia di alcune terapie sperimentali e per delineare quindi ulteriori prospettive nel trattamento personalizzato del glioblastoma. Importante è l’utilizzo di tale metodica all’interno di protocolli clinici sperimentali dedicati alla terapia personalizzata nel glioblastoma. Lo studio è parte del mio progetto di dottorato, per il cui sostegno ringrazio l’associazione Ometto».

«Questo studio è esempio dell’importanza delle sinergie tra istituzione pubblica e sostenitori esterni – sottolinea il Direttore Generale dello IOV – IRCCS Patrizia Benini – per investire sempre più nella ricerca. In particolare, poi, essendo uno studio condotto esclusivamente all’interno dello IOV, dimostra come l’Istituto sia in continua crescita professionale ed organizzativa con risultati di eccellenza».

«Un risultato che ci motiva a continuare a sostenere la ricerca con l’obiettivo di trovare nuove strade terapeutiche e regalare nuove speranze alle persone che fanno i conti con una diagnosi di glioblastoma»: così Valentina Ometto, presidente dell’associazione Luca Ometto, nata in memoria dell’imprenditore padovano prematuramente scomparso nel 2016 proprio a causa di questa patologia che in Italia colpisce circa 1500 persone ogni anno con l’incidenza maggiore nella fascia fra i 50 e i 65 anni e un 7% di pazienti fra i 15 e i 19 anni.

Alla ricerca hanno collaborato i dottori Marta Maccari, Alberto Bosio, Chiara De Toni, Salvatore Vizzaccaro, Ilaria Cestonaro, Martina Corrà, Mario Caccese, Giulia Cerretti, Vittorina Zagonel e Giuseppe Lombardi, coordinatore del progetto.

Nella foto di archivio la dottoressa Marta Padovan, la presidente Valentina Ometto e il dottor Giuseppe Lombardi.
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