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UOC Radioterapia

UOC Radioterapia

Mission

L’UOC Radioterapia assicura l’assistenza al paziente dal momento della diagnosi con la prima valutazione alla pianificazione del trattamento, all’erogazione della radioterapia e ai controlli successivi. Tutto l’iter è svolto in stretta collaborazione con le altre unità operative che collaborano nei Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM).

L’UOC opera nelle due principali sedi di Padova e Schiavonia e si avvale di apparecchiature di ultima generazione che offrono trattamenti qualitativamente elevati e di altissima precisione: 5 acceleratori lineari, uno dei quali con modalità “IGRT adaptive”, cioè con la possibilità di adattare giornalmente la radioterapia all’anatomia del paziente, una Tomoterapia. Sono impiegate tecniche speciali fra cui radioterapia volumetrica con intensità modulata (IMRT, VMAT), radioterapia stereotassica (SBRT), total body irradiation (TBI) e total skin irradiation (TSI).

In pazienti con caratteristiche selezionate, dopo asportazione di carcinoma mammario in fase iniziale, si esegue una radioterapia intraoperatoria (IORT) con un apparecchio dedicato (Intrabeam).
Per quanto riguarda i trattamenti con radioisotopi viene utilizzato un apparecchio per brachiterapia ad alto rateo di dose (HDR) per la cura con Iridio 192 di lesioni endocavitarie o trattamenti interstiziali. Vi è, inoltre, una stretta collaborazione con la Clinica oculistica dell’AO-PD per la terapia dei melanomi oculari con placche episclerali con semi di Iodio 125.
È presente nell’UOC una Sezione Protetta con ricoveri per terapia radiometabolica con Iodio 131 per i tumori tiroidei e Lutezio177 per i tumori neuroendocrini.

I pazienti candidati a radioterapia esterna vengono sottoposti a TC di simulazione con l’acquisizione di immagini che permettono l’identificazione dei volumi da irradiare e gli organi di rispetto. Vengono utilizzate tecniche di fusione con esami diagnostici, RMN o PET/TC, per il contornamento su computer dedicati e il piano di cura viene elaborato e approvato in collaborazione con la UOC Fisica sanitaria.

I trattamenti sono di norma effettuati in regime ambulatoriale, ma vi è anche la disponibilità di day hospital e ricovero ordinario.
L’UOC Radioterapia è articolata in più sezioni che svolgono la propria attività clinica in piena sinergia e collaborazione.

Gli ambulatori della Radioterapia sono organizzati per patologia e possono essere:

  • monodisciplinari, caratterizzati cioè dalla presenza del medico radioterapista che esegue sia prime visite, con la presa in carico del paziente, sia attività di follow up. A tutti i pazienti trattati è, infatti, offerta la possibilità di essere seguiti da personale qualificato anche dopo la fine del trattamento, tramite visite finalizzate al monitoraggio clinico e strumentale delle cure e di eventuali effetti collaterali.
  • multidisciplinari, caratterizzati invece dalla presenza del medico radioterapista responsabile della patologia e di altri specialisti (solitamente il chirurgo oncologo e/o l’oncologo medico) per le prime visite che necessitano di una valutazione plurispecialistica. Negli ambulatori dedicati alle neoplasie della sfera otorinolaringoiatrica, ai linfomi, ai tumori del tratto gastroenterico e ai tumori della prostata vengono eseguite sia prime visite che attività di follow-up.

Padova

La sezione cure di Padova dispone di tre acceleratori lineari, tecnologicamente avanzati, per l’irradiazione della zona tumorale con fasci di fotoni X. Queste apparecchiature sono in grado di offrire trattamenti di alta precisione, che permettono un’erogazione rapida ed estremamente accurata anche su volumi tumorali con forme complesse e particolari, con possibilità di dosi più elevate e quindi più efficaci, limitando la tossicità e gli effetti collaterali su organi sani.

Si eseguono i seguenti trattamenti:

  • trattamenti a intensità modulata (IMRT), tecnica in grado di colpire neoplasie di forma complessa e irregolare, poste in prossimità di organi critici che potrebbero essere danneggiati se irradiati;
  • volumetric arc therapy (V-MAT), tecnica “volumetrica” grazie alla quale è possibile aumentare la precisione e l’accuratezza, e quindi l’efficacia, del trattamento radiante anche in presenza di lesioni molto piccole, situate in zone profonde;
  • image guided radio therapy (IGRT), tecnica in grado di controllare in tempo reale l’esecuzione del trattamento e di correggere le caratteristiche del fascio in caso di non conformità;
  • trattamenti di irradiazione corporea totale (TBI) per il condizionamento del trapianto di midollo osseo.

All’interno della sezione cure c’è, inoltre, un bunker per brachiterapia ad alta intensità di dose (HDR), metodica in cui il materiale radioattivo viene posto a contatto del tessuto malato o inserito in esso. Tale tecnica è eseguita in regime ambulatoriale, senza necessità di ricovero, e viene utilizzata per la cura di alcune neoplasie di esofago, polmone, vie biliari, canale cervicale, endometrio e retto. Altro importante utilizzo della brachiterapia HDR è rivolto al paziente, anche pediatrico, affetto da sarcoma. In questo contesto vi è una stretta collaborazione con il chirurgo che posiziona nel letto operatorio, in anestesia generale, i vettori in cui inserire l’Iridio 192. I brachiterapici con HDR sono eseguiti in regime ambulatoriale, senza necessità di ricovero.

La sezione cure è dotata, infine, di ambulatori dedicati ai pazienti in trattamento, sia adulti che pediatrici: ogni paziente, infatti, nel corso del trattamento è sottoposto a controlli clinici programmati oppure su richiesta del paziente stesso. Negli ambulatori medici, gli infermieri professionali sono attivamente impegnati nella prevenzione e cura dei possibili effetti collaterali per migliorare la qualità di vita dei pazienti sottoposti a radioterapia.

Schiavonia

La sede di Schiavonia dedicata ai trattamenti radioterapici è dotata di due Acceleratori Lineari, una Tomoterapia e un TAC simulatore. La sezione è particolarmente funzionale, progettata per la radioterapia ambulatoriale e per pazienti ricoverati in altre sedi. La Tomoterapia viene impiegata per trattamenti di precisione e nei pazienti pediatrici con l’irradiazione dell’asse spinale. Queste tecnologie sono in grado di offrire trattamenti di alta precisione: trattamenti ad intensità modulata (IMRT), “VolumetricArcTherapy” (V-MAT), “Image Guided Radio Therapy” (IGRT).

I reparti di ricovero, tutti di recente ristrutturazione, si trovano all’Ospedale Busonera.

La degenza (10 posti letto) è dedicata alla cura di pazienti oncologici trattati mediante radioterapia non gestibili ambulatorialmente e al supporto di coloro i quali manifestano tossicità acute in corso di trattamento o condizioni cliniche generali che richiedano terapie da eseguire in regime di ricovero.

Il day hospital (2 letti e 3 poltrone) è rivolto a pazienti che necessitano di stretto monitoraggio clinico-laboratoristico e/o di eventuali terapie di supporto in caso di tossicità correlata al trattamento.

Nella sezione protetta (8 posti letto) dedicata al ricovero dei pazienti affetti da tumore della tiroide che devono assumere il 131 iodio. Questa è una forma di brachiterapia (chiamata radioterapia metabolica) che prevede l’assunzione di una compressa contenente una sostanza radioattiva (in questo caso un radioisotopo dello iodio) che andrà a localizzarsi e fissarsi unicamente nel tessuto tiroideo residuo e nel tessuto patologico di derivazione tiroidea.

Altra tecnica di brachiterapia che viene da noi effettuata è la brachiterapia episclerale nel melanoma dell’occhio. Tale tecnica prevede il posizionamento di placche oftalmiche con 125I e viene eseguita in stretta collaborazione con la Clinica oculistica dell’Azienda ospedaliera di Padova, dove questi pazienti vengono anche ricoverati.

La radioterapia intraoperatoria (IORT) è una tecnica che permette l’utilizzo di radiazioni ionizzanti durante l’intervento chirurgico. Allo IOV viene impiegata su pazienti selezionate affette da cancro della mammella, cui viene somministrata una singola dose di radioterapia nel corso dell’intervento chirurgico.Relativamente all’utilizzo di questa tecnica, l’unità di Radioterapia ha partecipato allo studio internazionale TARGIT A, cui hanno aderito 29 centri, di cui due in Italia, e proseguirà partecipando al più recente studio internazionale TARGIT B.

Eccellenze assistenziali

Il carcinoma della tiroide, che nella sua forma differenziata rappresenta il 90% delle neoplasie endocrine, è trattato chirurgicamente e sottoposto a trattamento radiometabolico con 131 iodio per la rimozione dei residui tiroidei o la terapia di malattia persistente o recidiva. Questa sequenza terapeutica è in grado di ottenere una guarigione definitiva in un’ampia percentuale di casi. La terapia radiometabolica con 131 iodio si svolge presso la sezione protetta delle degenze radioterapiche, dotata di 8 posti letto, in cui vengono trattati circa 450-500 pazienti ogni anno e nella quale è possibile ospitare anche pazienti con necessità di dialisi contemporaneamente alla cura.

La quasi totalità dei trattamenti è eseguita dopo una somministrazione di rh-TSH (TSH umano ricombinante) per favorire la concentrazione dello iodio, senza indurre lo stato di ipotiroidismo legato alla sospensione ormonale, stato che è causa di estremo disagio per i pazienti e, in alcune circostanze cliniche, anche di un certo rischio. Vengono, inoltre, eseguite terapie con meta-I-benzil-guanidina per tumori midollari metastatici o altre neoplasie della cresta neurale come i feocromocitomi e neuroblastomi anche in età pediatrica.

Dopo la cura tutti i pazienti entrano in follow up e nell’ambito di questo programma possono essere sottoposti a stimolazione con rh-TSH per il dosaggio della tireoglobulina sierica in eutiroidismo con o senza imaging scintigrafico con iodio radioattivo. Questo test permette una precisa valutazione dei pazienti in remissione completa di malattia e di selezionare chi ha, invece, necessità di approfondimenti e di ulteriori cure. Nell’ambito del programma di follow up vengono visitati annualmente più di 2.500 pazienti con carcinoma tiroideo, i quali forniscono un importante database di studio. La collaborazione in ambito multidisciplinare che coinvolge, oltre alla Radioterapia, la Medicina Nucleare, le Chirurgie di riferimento, l’Oncologia Medica, l’Endocrinologia e l’Anatomia Patologica offre al paziente un percorso agevolato.

Sempre nell’ambito del tumore differenziato della tiroide, l’analisi della mutazione del gene BRAF fa parte della strategia per la stratificazione del rischio e la valutazione prognostica. Per la valutazione prognostica è usuale sottoporre tutti i pazienti con malattia avanzata o metastatica all’esame PET, al fine di selezionare chi può beneficiare di un nuovo trattamento con 131 iodio o di una chirurgia o di una radioterapia esterna.

Il trattamento delle neoplasie della mammella richiede un approccio multidisciplinare dedicato che allo IOV trova espressione nella Breast Unit. In questo quadro la radioterapia viene utilizzata sia come trattamento convenzionale dopo una chirurgia conservativa sia come terapia loco regionale nella neoplasia avanzata, con tecniche complesse che possono essere utilizzate anche su mammelle ricostruite. Con l’introduzione della radioterapia intraoperatoria (IORT) è a disposizione un approccio terapeutico completo, che permette di offrire a pazienti con neoplasia in stadio iniziale, opportunamente selezionate, un’opzione di radioterapia parziale ampiamente sperimentata e validata da linee guida internazionali. Inoltre l’unica seduta intraoperatoria sostituisce il lungo percorso terapeutico della radioterapia esterna convenzionale.

Presso la Radioterapia si è costituito da anni un gruppo di radioterapisti dedicati ai pazienti pediatrici. È stata allestita una sezione dedicata che offre un ambiente particolarmente adatto e confortevole, con giocattoli, sistemi audiovisivi e la presenza costante di un anestesista per il trattamento radioterapico in sedazione profonda. Si trattano pazienti che presentano tutte le neoplasie classiche dell’età evolutiva, in particolare sarcomi, tumori cerebrali e neoplasie ematologiche; sono inclusi i trattamenti che necessitano di irradiazione corporea totale per trapianto di midollo osseo. Vengono praticati trattamenti brachiterapici dedicati soprattutto ai sarcomi degli arti e del capo-collo, applicando tecniche utilizzate solo in pochi centri in Europa.

La Radioterapia aderisce a vari protocolli internazionali sia come centro coordinatore sia come centro partecipante: sarcomi delle parti molli, neuroblastomi ad alto rischio, Hodgkin Euronet, tumori di Wilms, gliomi a basso ed alto grado di malignità, SIOP PNET, tumori a cellule germinali cerebrali, craniofaringiomi, ependimomi, tumori atipici teratoidi-rabdoidi.

Il trattamento del melanoma coroideale può essere eseguito utilizzando diverse opzioni terapeutiche, dalla chirurgia (resezione parziale o enucleazione) a diverse modalità di radioterapia. Allo IOV viene impiegata da anni l’applicazione di placche episclerali con 125 iodio. Il Collaborative Ocular Melanoma Study (COMS), con oltre 20 anni di esperienza, ha dimostrato che tra la radioterapia o l’enucleazione, la sopravvivenza non è differente. La placca oftalmica di 125 iodio è posizionata dall’oculista a contatto diretto della sclera per un periodo determinato dal fisico sanitario. La dose somministrata è di 85 Gy all’apice della lesione, con una somministrazione compresa tra 50 e 105 cGy / h.

ATTIVITÀ MULTIDISCIPLINARE

I medici radioterapisti sono componenti dei diversi gruppi multidisciplinari attivi allo IOV per ciascuna patologia. Questi meeting o ambulatori multidisciplinari si tengono settimanalmente e offrono una garanzia di trattamento più omogeneo e la più ampia informazione possibile ai pazienti sulla loro patologia.

La radioterapia

La radioterapia è un trattamento oncologico che utilizza radiazioni ionizzanti ad alta energia o radioisotopi con l’obiettivo di distruggere le cellule neoplastiche bloccando la capacità di proliferare, salvaguardando il più possibile i tessuti sani limitrofi.
Attualmente la radioterapia rappresenta una delle modalità più importanti per la cura dei tumori; può essere impiegata da sola oppure in associazione a trattamenti chirurgici o alla somministrazione di farmaci (chemioterapia, ormonoterapia, immunoterapia).
La radioterapia è prescritta sia a scopo curativo, per ottenere la guarigione del paziente, sia palliativo, per alleviare il dolore e migliorare la qualità di vita nei pazienti con malattia in fase avanzata.
Nella maggior parte dei casi è prevista una sola applicazione di radioterapia al giorno (da lunedì a venerdì) che impegna il paziente in media per circa mezz’ora. Per alcuni particolari schemi terapeutici sono previste due frazioni al giorno, con un intervallo minimo di 6 ore.
L’acquisizione di apparecchiature sempre più avanzate dal punto di vista tecnologico ha permesso di ottenere una precisa visualizzazione e delimitazione del volume da irradiare che può ricevere dosi alte più efficaci e nello stesso tempo una minore tossicità per risparmio dei tessuti normali circostanti. La riduzione del volume trattato consente inoltre l’adozione di frazionamenti accelerati intensificati quindi trattamenti di breve durata.

La brachiterapia è una modalità di radioterapia che sfrutta la possibilità di collocare la sorgente di radiazioni in prossimità o direttamente nel tumore, in maniera frazionata e ripetuta a distanza di uno o più giorni.

La terapia radiometabolica consiste nel somministrare per via orale o endovenosa il farmaco radioattivo che si fisserà selettivamente alle cellule tumorali. Questo trattamento viene eseguito in “stanze protette”, dedicate esclusivamente a questi pazienti.

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Degenze oncologiche PD Oncologia2 e Radioterapia
Reparto di degenzaOrari di visitaPer parlare con i medici
Area omogenea degenze
Padova

Ospedale Busonera,
piano 2

Coordinatore infermieristico:
tel. 049 821 2975 (8:00 – 14:00)


Carta di accoglienza di reparto
Tutti i giorni:
7:00 – 8:00
11:30 – 14:00
17:30 – 19:00
Lun – ven | 12:00 – 13:00


Professore ordinario, Direttore dell'Unità operativa

Attività Scientifica

Attività scientifica svolta come principal investigator o in collaborazione:

  • A randomized, double-blind, placebo-controlled, 2-arm Phase III study to assess efficacy and safety of xevinapant and radiotherapy compared to placebo and radiotherapy for demonstrating improvement of disease-free survival in participants with resected squamous cell carcinoma of the head and neck, who are at high risk for relapse and are ineligible for high-dose cisplatin
  • A randomized, double-blind placebo-controlled, Phase 3 study of Debio 1143 in combination with platinum-based chemotherapy and standard fractionation intensity-modulated radiotherapy in patients with locally advanced squamous cell carcinoma of the head and neck, suitable for definitive chemoradiotherapy (TrilynX)
  • Approccio multimodale in pazienti con carcinoma prostatico metastatico ormonosensibile. Studio pragmatico randomizzato con apalutamide e trattamento locale
  • Impatto del trattamento sul tumore primitivo in pazienti con nuova diagnosi di neoplasia oligometastatica della prostata
  • APalutamide and stEReotactic body radiation therapy for low burden metastatic hormone senSItive prostate cancer, a rANdomized trial – PERSIAN
  • A Randomized, Double-blind, Placebo-controlled Phase 3 Trial of Pembrolizumab (MK-3475) Versus Placebo in Participants with Esophageal Carcinoma Receiving Concurrent Definitive Chemoradiotherapy
  • Total neoadjuvant treatment without surgery for locally advanced rectal cancer: prospective clinical trial to assess tumor complete response, circulating tumor genetic and epigenetic biomarkers, and stromal transciptome to interpret clinical outcome
  • Trattamento iniziale senza radioterapia del linfoma di Hodgkin in stadio iniziale e a buona prognosi, così definito da un basso Volume Metabolico Tumorale e una PET interim negativa dopo due cicli di Chemioterapia
  • Studio multicentrico di fase II ad un braccio per valutare l’efficacia e la sicurezza di un trattamento di prima linea con R-CHOP in combinazione con ibrutinib e successivo mantenimento con ibrutinib in pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B con profilo ABC (Activated-B-Cell) e rischio intermedio/alto o alto (IPI ≥ 2)
  • Lifestyles Implemented-Survivorship Care Plan In Lymphoma Survivors: A Randomized non-pharmacological Clinical Trial By The Fondazione Italiana Linfomi (FIL)
  • Studio randomizzato, open-label, multicentrico, di fase III a 2 bracci di confronto dell’efficacia e della tollerabilità della variante intensificata ‘dose-dense/dose-intense ABVD’ (ABVD DD-DI) e un programma terapeutico con ABVD a dosi standard per 2 cicli e successivamente orientato in base alla risposta PET, come trattamento di prima linea di pazienti con Linfoma di Hodgkin classico (HL) in stadio avanzato
  • Studio osservazionale prospettico italiano a due stadi per valutare l’efficacia e gli esiti associati al trattamento con Lutathera (177Lu) oxodotreotide in soggetti adulti con tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici (GEP-NET) non resecabili o metastatici, progressivi, ben differenziati (G1 e G2), positivi per il recettore della somatostatina – REAL-LU
  • Radioterapia stereotassica per il carcinoma differenziato della tiroide oligoricorrente: studio retrospettivo multicentrico dell’Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica (AIRO)
  • Randomized open label multicentric phase II trial of Adjuvant RadioChemotherapy, Concurrent versus Sequential, in resected non-small cell lung cancer (NSCLC) patients with mediastinal involvement (pN2). The ARCCS trial.
  • Stereotactic body radiation therapy on Prostate with or without Androgen deprivation therapy, a phase III randomized controlled trial (SPA Trial)
  • RAC-TAC: Radioterapia Adiuvante in pazienti affetti da neoplasia del Polmone non a piccole cellule localmente avanzato sottoposti a Chirurgia: studio retrospettivo multicentrico della valutazione della Tossicità Acuta e Tardiva
  • RAPSO: Radioterapia radicale in pazienti Anziani affetti da neoplasia del Polmone non a piccole cellule localmente avanzato: studio retrospettivo multicentrico sulla valutazione dell’impatto della Sarcopenia sull’Outcome del trattamento radioterapico
  • OMAR: Oligoprogressive/Oligoreccurrent pleural Mesothelioma treated with Ablative Radiotherapy: multi-institutional retrospective database
  • RECAL: REdetermination of PD-L1 expression after Chemio-rAdiation in Locally Advanced PDL1 negative NSCLC patients: retrospective multicentric analysis
  • LEOPARD: Locally advancEd NSCLC: Overview of PAttern of Recurrence in Durvalumab era
  • PERSIAN
  • SUNRISE-2
  • APPROACH
  • MK-7339-01
  • PACIFIC – 4
  • Targeted intraoperative radiotherapy vs whole breast radiotherapy for breast cancer (TARGIT A)
  • Targeted intraoperative radiotherapy boost vs standard external beam radiotherapy boost (TARGIT B)
  • T1-T2 Breast Cancer: comparison between removal and preservation of axillary lymph nodes (SINODAR ONE)
  • Partial radiotherapy for breast in situ carcinoma of intermediate and low risk as local adjuvant treatment (PRISCILLA)
  •  Studio di fase II di Radioterapia short-course seguita da chemioterapia di consolidamento con la tripletta Folfoxiri come terapia neoadiuvante totale per il tumore del retto localmente avanzato: SHORT TRIP
  • Neoadjuvant Aspirin and/or Metformin during preoperative induction chemotherapy and chemioradiotherapy for locally-advanced rectal cancer. A multi-arm, multi-stage, intergroup (STAR-04/SICO-CR01/GISCAD/AIRO-GI) randomised clinical trial. NEO ASPMET
  • Studio multicentrico di fase II su chemioterapia preoperatoria con Capecitabina e Temozolomide in pazienti con carcinoma rettale localmente avanzato che presentano MGMT silenziato e stabilità microsatellitare: Studio CATARTIC
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